IPA Gazoldo
Istituto Superiore "S.G.Bosco"

Io cittadino del mondo
storie di studenti che arrivano da altri paesi e hanno scelto l'Italia come seconda patria

DALLA PIANURA PADANA A BUCKINGHAM PALACE PASSANDO DALLA MIA AMATA ROMANIA
February 02, 2016
Un’estate straordinaria
Finalmente l’anno scolastico è terminato! L’estate inizia accompagnata dai tre mesi di vacanza che tutti gli studenti attendono con ansia!
A volte tutti i giorni sembrano trascorrere uguali ma per me non è stato così. Durante Lo scorso giugno sono partito con mia madre per tornare nel mio paese d’origine, la Romania, ospiti da mia nonna.
La prima settimana è stata abbastanza noiosa perché in effetti non conoscevo nessuno e non sapevo nemmeno esprimermi al meglio con la gente. Nonostante ciò è stata una bella esperienza, sia perché non ci tornavo da molti anni, sia perché ho rivisto con occhi “nuovi” luoghi che ricordavo solo molto vagamente.
Ho visitato insieme a mia madre i posti più significativi della città e dei dintorni, soffermandoci in quelle che sono state le piazze più importanti del periodo della guerra e del passato "comunista" del paese sotto la dittatura di Ceausescu.
Mi piace molto ascoltare i racconti “saggi” della nonna: mi ha narrato che durante il periodo della dittatura il paese era comunque rifiorito, affermazione che mi ha particolarmente colpito! Mi ha confessato inoltre che oggi, al contrario, è molto delusa dalla realtà del luogo e che la sua stessa delusione è il motivo per cui molte persone emigrano nell’Europa “più ricca”.
Durante quella settimana ho visto le due facce contrastanti del mio Paese d’origine: la zona urbana in cui abita mia nonna e la parte periferica della campagna. La città si presenta come un “agglomerato” di persone e automobili che vagano per le strade: un paese vivo insomma! E poi la campagna con le sue strade sterrate, con le persone povere che vivono in mezzo alla sporcizia: un contrasto abissale tra povertà e ricchezza in pochi km di territorio percorribile in autobus.
Conclusa la mia settimana in Romania, siamo poi ritornati in Italia: ma il mio tour non era finito perché ci attendeva l’Inghilterra per il matrimonio di mio cugino!
All’aeroporto di Gatwick ci attendeva mia zia per portarci a casa ma abbiamo girovagato invano per circa due ore prima di uscire dal labirinto dell’aereoporto. Non riuscivamo a ritrovarci tra una folla di “pecore” che spingeva, guidata da un signore di colore, con un giubbotto catarifrangente, che dava indicazioni su come uscire mentre quella gente faceva a spallate per passare.
Ha rapito la mia attenzione una signora, palesemente ubriaca che, barcollando, cantava una canzone dei Beatles. Così bella e così pazza questa Inghilterra!
Arrivati finalmente a casa, ho conosciuto mio zio Steve, mai visto fino ad allora. Abbiamo fatto subito amicizia, ero incuriosito dai suoi racconti, si occupava del servizio di sicurezza della regina…sì proprio Lei, la Queen Elisabeth che tutti noi conosciamo!
I miei zii abitano a “East Ham”, un isolato a dieci minuti dallo stadio dove gioca la squadra del West Ham: emozionatissimo appena arrivato sono andato a visitarlo, una vera emozione.
Le mie due settimane londinesi, oltre al matrimonio e ai festeggiamenti, le ho trascorse quasi interamente con un mio amico ed ex compagno di classe di origine bangladese, Imram, che vive a Londra ormai da due anni. Ci siamo dati appuntamento nella Piazza di “Buckingham Palace” e proprio al momento del cambio della guardia! È stata un’emozione indescrivibile, rivederlo in quell’occasione e dopo quasi due anni, non riuscivo a credere al fatto di essere a 2000 km da casa e lì con lui.
Abbiamo visitato anche i giardini della regina nella piazza di “Victoria Memorial”; mio zio Steve ci faceva da “cicerone” e abbiamo scattato tantissime foto anche agli scoiattoli e ai corvi. La nostra passeggiata poi ha preso un’altra direzione poiché ci siamo diretti verso i monumenti più famosi di Londra: il Big Bang, Westminster, Trafalgar e Piccadilly Square, London Eye e la Tower Bridge.
In particolare il quartiere di “Whitechapel” emerge per i suoi innumerevoli negozi e centri commerciali tra cui il “Westfield”, il più grande d’Europa, in cui ho anche conosciuto una ragazza italiana simpaticissima nel negozio di “Vans”, accompagnata da un bizzarro giovanotto spagnolo che cercava di imitare l’accento del sud. Londra è proprio una metropoli multietnica!!!
Ah dimenticavo! Sono riuscito a fare la foto al famoso “frappuccino” di Starbucks personalizzato col mio nome. Mi sono “fiondato” ad assaggiare i moltissimi cibi dei fast food sparsi per le strade della città, cibi che fino ad allora avevo visto solo nei film o nelle pagine delle riviste o nei libri sulla civiltà inglese.
Il viaggio a Londra è stato FANTASTICO, mi ha stupito positivamente per aver trovato una mentalità “aperta” delle persone, caratterizzata dall’accoglienza (tranne che in aeroporto dove tutti mi sono sembrati un po’ matti) e dal rispetto verso le persone dove nessuno ti giudica per strada, per come ti vesti o per le tue origini … l’Inghilterra sì che è un paese libero!
Purtroppo, però, come tutte le cose belle anche questo viaggio era destinato a finire; l’estate è passata molto velocemente e, senza dubbio, si è rivelata una delle migliori estati degli ultimi anni perché sono tornato a casa pronto per ripartire, pieno di gioia e arricchito da tutti i ricordi che ho portato con me.
Adrian Farcas (3^ AP)